FOSDINOVO – IL BORGO, IL CASTELLO, IL CAVALIERE CHE DORME, L’OMBRA DI SPINETTA IL GRANDE E IL FANTASMA DI MARIA ALOISIA

FOSDINOVO – IL BORGO, IL CASTELLO, IL CAVALIERE CHE DORME, L’OMBRA DI SPINETTA IL GRANDE E IL FANTASMA DI MARIA ALOISIA

Il piccolo borgo di Fosdinovo, come una corona su una verde collina, ci saluta da lontano, e dall’alto del imponente e forte castello,sentiamo vicino il volo delle rondini mentre guardando l’orizzonte, il mare, i monti, cosi come -700 anni prima- faceva Spinetta Malaspina, detto “Il Grande”. 

ITINERARIO

Partenza da casello autostradale di Aulla,arrivo a Fosdinovo,visita guidata al borgo e consigliabile visita al Castello. Eventuale pausa pranzo in paese o in ristoranti vicini per assaggiare i "panigacci",specialità locale.

Ritorno

DURATA: Escusione di emzza giornata (Half Day) + eventuali ore aggiuntive.

INFORMAZIONI E STORIA:

Riguardo al noto signore Spinetta Malaspina è d'obbligo dire che il suo monumento sepolcrale affascina oggi i turisti a Londra, e ancora, le armi di Galeotto Malaspina si possono ammirare a Louvre. Ci si accorge così di quanto il mondo sia piccolo e di quanto il borgo di Fosdinovo, ancora più piccolo, faccia in effetti parte del mondo. 

Ma se la fama di Spinetta è arrivato lontano, fermandosi nel museo londinese,c'è da dire che un Galeotto marmoreo ci è rimasto: infatti nella chiesa di San Remigio nel centro del borgo, egli,stupendo cavaliere in tenuta da combattimento, dorme il sonno eterno per sempre scolpito in un sarcofago marmoreo. Possiamo immaginare la sua figura molto bene, grazie alla ricchezza di dettagli e la precisione che solo il marmo di Carrara permette. Questo monumento sembra vivo, se non per il pallore della candida pietra.

Una volta punto di grande passaggio, oggi Fosdinovo offre un'insolita pace e silenzio che ci accompagna per la strada che si dirige verso il castello. Una volta in queste vie,vi era grande fervore e le voci dei tanti commercianti e pellegrini che da qui passavano, sono soltanto un lontanissimo ricordo. L’Oratorio dei Bianchi con la sua accecante, purissima facciata marmorea ci ricorda ancora che siamo nella patria del marmo bianco più conosciuto al mondo, e già dalla piazzetta sottostante il marmo ci avvolge in un aura di luce quasi insopportabile.

Alla fine della stradina stretta si trova il castello: i sistemi di difesa di questa struttura sono subito visibili e ci dicono che la vita nel medioevo non era facile. La culla di ferro e gli strumenti di tortura lo testimoniano. In questo luogo dall’aria ricca di storia, di gloria e di passato esiste però un altro tormento. L’immagine di una ragazza di nobile famiglia, morta per amore e la sua sconsolata anima alla ricerca del suo amato, prende vita nei racconti, quando il vento irrequieto del mare alza le tende dell' impenetrabile castello.

Per la visita del borgo e del castello ci vuole una mattinata.




Lavinia Stanila